Una carità senza limiti
Da una lettera circolare del 10.10.1940, da Roma.
Mi dà molto conforto vedere nelle lettere di quasi tutte voi le buone disposizioni nelle quali vi trovate, ossia vi vedo disposte a farvi sante e ad aiutare i vostri fratelli esercitando verso di essi una carità senza limiti, fosse anche a costo dei più grandi sacrifici e che per questo fate affidamento sulla grazia e l’aiuto del buon Gesù. Io mi congratulo con voi e sono felice di avere delle figlie che vivano con ardore simili buoni desideri e che siano di uno stampo così eroico.
Comunque non so se proprio tutte vi siete rese conto fino in fondo della importanza e del lavoro che presuppone una impresa simile a quella che - mi dite - avete incominciato e cioè quella di volervi fare sante vivendo una carità senza limiti e senza desiderare nessun’altra cosa.
Questo magnifico lavoro presuppone un lavoro improbo e - molte volte - scoraggiante. State attente:
- · non vi illudete pensando che quelli che ne avranno beneficio da questo vostro impegno possano saper apprezzare questo vostro lavoro o che vi possano essere riconoscenti;
- · macché, al contrario, essi si riterranno di aver diritto a tutto quello che voi potreste loro offrire e saranno convinti di aver diritto ancora a molto di più;
- · da questo ne verrà che - invece di trovare in loro parole di gratitudine - potrete trovare in essi rimproveri, fastidio e forse anche odio o peggio ancora;
- · i nostri tempi sono portatori di molte sofferenze .
La cosa più difficile in questa impresa che avete cominciato, a mio parere, consiste nel saper resistere a se stessi; poiché un camminare sempre contro corrente è cosa tremenda e saranno tanto poche le volte che potrete concedere ai vostri gusti quello che per natura desiderate; vi vedrete il più delle volte nella necessità di doverci rinunciare. Per cui fate tanta attenzione, in ogni momento, a scegliere di voler dare a Gesù qualunque cosa Lui vi chieda, senza dimenticare che Gesù va in cerca di anime pronte al sacrificio.
È cosa dura per la nostra natura anche il dover sopportare tutte le occasioni che dobbiamo cercare per conseguire di essere umili:
- · far tacere il nostro amor proprio e il nostro io,
- · far tacere il desiderio di star bene,
- · far tacere il desiderio delle cose comode,
- · far tacere il desiderio di apparire,
- · far tacere il desiderio che gli altri pensino bene di noi,
- · che ci vogliano bene,
- · che ci abbiano tutti i riguardi dovuti.
Vincere e superare tutti questi ostacoli può diventare un lavoro difficilissimo se nel nostro cuore non arde un sincero amore per Gesù; quando, invece, nel nostro cuore è molto vivo il fuoco dell’amore a Gesù, tutto diventa più facile, più leggero e più soave.
...come un padre e come una tenera madre... |
“Aiutami, Signore, perché io sia una vera Ancella del Tuo Amore Misericordioso; aiutami in modo che tutte le persone che potrò avvicinare si sentano trasportate verso di Te, trascinate dal mio buon esempio, dalla mia pazienza, dal mio spirito di sacrificio, dal mio amore per Te e dal mio lavoro”.
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