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  9 gennaio 2011  

 

 

 


VERBALE DEL 9 GENNAIO 2011

L’incontro odierno si prefigge l’approfondimento della Parola di Giovanni (15,1-17) che invita ad amare come Dio ci ama.
“Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”.
L’amore è la realtà che ci rende uguali al Padre, figli nel Figlio, presenza vera dell’Amore Misericordioso tra gli uomini ai quali dobbiamo rendere testimonianza e ai quali va dato il servizio, perché Amore di Dio e amore del prossimo sono inseparabili come esperienza dell’Amore donato dall’interno.
La Madre Speranza con le sue Parole ci invita ad avere per distintivo la carità, avvertendoci che in questi tempi difficili, ed oggi lo sono più che mai, è necessario impegnarci a far conoscere l’Amore Misericordioso di Gesù e in Lui un Padre pieno di bontà che arde d’amore per tutti e che si è offerto di morire in Croce per amore dell’uomo e per la sua vita eterna.
La lettura di Luca   (2,1-20) che narra la nascita del figlio di Dio, ci indica Maria come modello di comunione : “Maria da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”
Come per Maria, anche la comunione tra noi e Dio ruota attorno a Gesù Cristo.
Dice Madre Speranza che il mezzo più efficace per purificare ed intensificare la nostra unione con l’Amore Misericordioso, è Maria.
Riuniamoci perciò vicino alla SS. Vergine che ci guida e ci sostiene nel cammino di formazione e di santità.

L’invocazione allo Spirito Santo, l’Ave Maria e la preghiera per i defunti del mese, pensata ed introdotta da Egidio B., avvia la condivisione giornaliera  con la meditazione sul passo di Giovanni.
Il comandamento di Gesù non è sempre facile da seguire neppure con il prossimo più vicino, riflette Bruno S., perché il cadere e il rialzarsi della vita sono sintomi di incostanza e limitano l’applicazione della Parola.
Occorre uno sforzo maggiore a divenire amore da parte dei LAM, dice Suor Rifugio, perché soltanto l’intimità con Dio realizza l’amore che è Dio stesso. Dobbiamo imparare ad amare anche nelle negatività e ringraziare Dio non soltanto  per le relazioni positive che ci  compiacciono.
Anche Elisabetta L. ammette che agire secondo l’amore di Dio non è cosa facile ma  soluzione e conforto vanno ricercati, ricorda Luciana B., nelle parole di Madre Speranza, che invita all’imitazione della Famiglia di Nazareth. Nel passo di Giovanni, ella ritrova stimolo e spinta ad un maggior approfondimento e chiarezza.
Rimanere nell’amore di Dio e divenire sale della terra, afferma Suor Rifugio, richiede uno sforzo continuo, che non ci separa da Lui. Amare poi chi ci fa del male, come diceva Madre Speranza, conduce alla salvezza i persecutori.
Amare se stessi riconoscendo i propri limiti, è un atto di umiltà, condividono Bruno S. e Luciana B. ed Elisabetta L. riconosce che fare tutto per amore deve essere la regola primaria di comportamento, un esercizio continuo per camminare in comunione.
Conformiamoci quindi, invita Gianna C., alla vita di Madre Speranza che per accettazione ed amore di Dio, lavorava alla sua volontà.
Il Signore, continua Suor Rifugio, ci chiede di amare e ripete le parole di Madre Speranza “ non c’è male che cento anni duri”.
Occorre stare continuamente in Gesù, ricorda Caterina B. perché senza di Lui siamo servi inutili e con gli occhi rivolti alla Croce possiamo trovare la strada vera da percorrere.
Il nostro consenso a Dio, realizza l’amore,  dice Mariella perché  la nostra risposta concretizza il disegno divino.
La buona volontà, seppur senza risultato, costituisce merito davanti a Dio, conforta Suor Rifugio che richiama al proposito costante che ci deve accompagnare e  cioè essere immagine di Gesù e  guardarsi allo specchio per ben vedere in noi.
A riguardo Elisabetta L. riporta il momento di condivisione fraterna vissuto davanti le reliquie di Santa Margherita Maria Alaquoque che ha riversato nei suoi scritti l’abbandono e l’amore totale a Dio.
Con buona volontà infatti, chiarisce Suor Rifugio, i Santi hanno superato le tentazioni e gli ostacoli e il cuore sofferente di Gesù li ha attirati, come  Santa Margherita, verso la vocazione della santità.
Margherita Maria Alaquoque si è resa anima vittimale consacrata a Dio per riparare le offese dei peccatori e Madre Speranza si è sempre offerta vittima per le offese di tutti sacerdoti.
Il disegno divino su di noi, precisa Gilberto B., si realizza con la nostra partecipazione perché nel mosaico della vita, di cui ciascuno  è parte,  l’amore deve essere realizzato con umiltà, senza la presunzione di veder completato il mosaico stesso (salvezza del mondo). Non bisogna sentirsi necessariamente oceano ma goccia nell’oceano.
Le piccole azioni contribuiscono a rendere migliore la vita di tutti, afferma Suor Rifugio, per questo la positività va costruita giorno dopo giorno.
Infatti, essere veri cristiani, comporta l’accettazione dei fastidi che si presentano, conferma Caterina B. ed è importante, aggiunge Rita R., tentare di vincere i lati negativi della nostra umanità, sebbene non sia possibile cancellarli o scrollarli completamente.
Ricordiamo sempre, dice Suor Rifugio, di prestare attenzione, tolleranza e amore al povero, bene più caro a Gesù, come affermava Madre Speranza.
Nella creazione, condivide Egidio B., si è manifestato l’amore di Dio per gli uomini e Dio è luce, spirito e amore che si realizzano nell’uomo e queste qualità, chiarisce Suor Rifugio, sono state comunicate all’uomo da Dio stesso che è di per sé, armonia e amore puro.  Tali caratteristiche l’hanno portato a rischiare, ad aprire una falla nel suo cuore e a riparare le fragilità umane con la Redenzione. Dio si è annientato per un amore così grande e incomprensibile all’uomo.
Caterina B. riferisce alcune attività espletate da altri gruppi laici religiosi e propone ulteriore operatività ai LAM- casilino, che potrebbero collaborare, suggerisce Suor Rifugio, presso la CARITAS di Ponte casilino, alla quale si potrebbero devolvere anche offerte in denaro, interviene Bruno S.
Caterina B. riferisce di un’operatività diversa e Bruno S. rappresenta allora la richiesta di aiuto da parte della Parrocchia “La Misericordia”, mentre per il centro Caritas, invita a contattare il responsabile per conoscerne le necessità e le esigenze collaborative. Informa inoltre che in via Placido Zurla vive il centro comunale per rifugiati politici ai quali molti volontari prestano assistenza e aiuto.
A proposito, Suor Rifugio ricorda che un sorriso e una parola buona al prossimo sono prioritari perchè rispecchiano l’ atteggiamento del cristiano, che deve confrontarsi in tutte le realtà e diversità umane.
 Il servizio può anche essere offerto, informa Luciana P., nel centro di accoglienza per poveri e disagiati, organizzata a largo Preneste da Padre Sebastian, dell’Ordine di Madre Teresa di Calcutta nel quale necessitano sempre i volontari.
Caterina B. invita comunque ad una maggiore fraternità e servizio al gruppo stesso, in occasione di organizzazione di eventi o giornate comunitarie, ciascuno secondo la propria disponibilità fisica ed economica.
Anche l’Incontro coniugale, che si prefigge, dice Suor Rifugio, di risanare una coppia, richiede collaborazione e Caterina B. riferisce a riguardo di sentirsi inadeguata a collaborare attualmente a un incontro, avendo ormai superato situazioni e problematiche che potrebbero riguardare ed investire i relativi partecipanti.
Al contrario, afferma Suor Rifugio, ogni esperienza di vita, è valida e può portare frutto e in tal senso condivide  Elisabetta L., che ha tratto beneficio dal dono e dalla conoscenza degli altri.
 I limiti, i difetti e le imperfezioni evidenziate dalle esperienze riportate durante l’Incontro Coniugale, hanno infatti arricchito la sua vita familiare.
Egidio B. interviene richiamando la Marta e Maria del Vangelo, che rispecchiano la nostra realtà umana e Suor Rifugio conferma che attiva e contemplativa è la fase che dovrebbe attraversare l’essere umano.
Luciana B. torna all’esperienza dell’Incontro Coniugale esaltandone l’importanza  per riuscire a vivere il carisma dell’Amore Misericordioso anche nella quotidianità, nella quale, suggerisce Suor Rifugio, andrebbero ripetuti dei riti familiari per ricordare lo stile di vita del carisma, quale,  ad esempio, il ricordo del battesimo, delle promesse matrimoniali, del Sacramento della Comunione.
Una comunità, afferma Egidio B., può essere Marta e Maria insieme e le riflessioni intervenute nel corso della riunione odierna, tenuto conto delle possibilità di ognuno, riportano alla realtà operativa vissuta giorno dopo giorno.
L’eterogeneità del gruppo, infatti, dice Gilberto B., richiede una gestione ed un impegno differenziati.
Lo stile di vita imperniato sul Carisma dell’Amore Misericordioso, ricorda Franca L.B., va testimoniato dentro e fuori del gruppo mantenendo fede agli impegni già assunti all’inizio e durante il cammino di formazione e guardando avanti con disponibilità e fiducia nell’aiuto del Signore e di Madre Speranza, che ci ha preso sotto la sua ala protettrice.
Procedere nel cammino, lavorando per l’armonia familiare, è stato il risultato dell’arricchimento avuto nel gruppo, dice Renato P., mentre Luciana P. afferma che l’amore ricevuto dal gruppo e dato al gruppo  stesso, è segno dell’Amore di Dio. La disponibilità e la collaborazione devono essere offerti in famiglia e in comunità e di conseguenza,  deriveranno atti d’amore secondo le possibilità e capacità di ognuno.
Seguono ancora momenti di condivisione  con la lettura da parte di Rossana S. di sue riflessioni sulla vite e i tralci citati nel passo di Giovanni. Lavorare nella vigna con obbedienza, pazienza ed amore non è sempre facile ma diviene linfa, l’amore vissuto sulla Croce di Gesù.
Il gruppo si sofferma poi sulle meditazioni di Madre Speranza sulle parole di Gesù “amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” traendone stimolo ed approfondimento.
Sergio R. richiama ancora la responsabilità di tutti agli impegni assunti,  che devono essere rispettati con continuità per evitare disagi, disorganizzazione e cattiva immagine della Comunità.
I momenti di condivisione terminano con l’invito di Franca L.B. a confrontarsi ciascuno  con la propria maturità.
Seguono gli avvisi e la preghiera comunitaria.

Sia lode a Gesù

Franca L.B.