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  9 febbraio 2014

 

 

 

 

 

Verbale del 9 febbraio 2014


Nella ricorrenza del ritorno alla Casa del Padre di Madre Speranza (8 febbraio), la giornata di oggi vedrà riuniti i due gruppi Alam casilino e le Ancelle dell’Amore Misericordioso per vivere in comunione momenti di preghiera durante la celebrazione della messa pomeridiana e di testimonianza su episodi di vita vissuti da alcune  Ancelle con la Madre.
Nel corso della mattinata noi laici del gruppo 1,  riflettiamo su “Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione” di cui alla formazione annuale, che vede diversi interventi dopo il canto iniziale “Sia fatta la tua volontà” e la lettura di alcuni scritti tratti dal Diario della Madre.
La prima lettera ai Tessalonicesi (1 Ts 4, 1-8) e la lettera ai Colossesi ( Col 3, 12-17)  invitano alla condivisione.
Come un figlio naturale generato riporta alcune caratteristiche genetiche dei genitori così, dice Rita R., anche noi, come figli di Dio fatti a sua immagine e somiglianza, riceviamo spiritualmente il soffio divino durante il concepimento. Per questo possiamo santificarci perché somiglianti al Santo. E’ un traguardo che richiede impegno e volontà senza costrizione da parte di Dio che ci accompagna però con la Grazia.
A fronte dei problemi e delle situazioni quotidiane, interviene Caterina B., pensava che la condizione della santità potesse non  appartenerle, ma il cammino alla sequela di Cristo tramite la preghiera e il dialogo con Lui le ha fatto capire la sua volontà. Qual è la sua volontà? Accettare? Amare? Aprendo il cuore a Lui capisce ma fa fatica ad abbandonarsi e allora si chiede “Voglio proprio diventare santa?”  Ma operando le sue scelte secondo  la legge del Signore, avverte la sua vicinanza. Si rende conto che ci sono molti ostacoli per il raggiungimento della santità ma spera che il Signore le dia il tempo necessario per farlo in vita e in Comunità perché è certa dell’Amore Misericordioso e del suo aiuto.
E’ vero che fino a poco prima del Concilio Vaticano II, ricorda Franca L., sembrava che la santità fosse una condizione riservata  soltanto ai religiosi, ma dopo, la possibilità che anche i laici potessero santificarsi è diventata una realtà e la domanda “Come posso santificarmi? Quali grandi azioni devo compiere?” mi ha suscitato qualche incertezza. Il cammino di formazione, l’approfondimento di alcuni passi del Vecchio e Nuovo Testamento, la lettura degli scritti di Madre Speranza, mi hanno indicato la strada che è quella voluta dal Signore  nella fedeltà delle piccole cose, così come Maria,  che la Madre indica quale modello più facile da seguire perché Ella si santificò nella vita comune, tra le occupazioni quotidiane; visse sempre nascosta, tanto nei momenti di gloria quanto in quelli di sofferenza, sia quando veniva esaltata che quando riceveva le più dolorose umiliazioni.
Ricordando le parole di padre Gabriele, Rossana S. afferma che dobbiamo svestirci dell’uomo vecchio guardando al Sacramento della Riconciliazione, nel quale, come dice San Paolo, possiamo trovare la guida alla santificazione. Nel Battesimo veniamo ristrutturati nella Grazia e il cero e l’acqua ci richiamano la Resurrezione a cui tutti siamo chiamati e sebbene la strada sia lunga, il percorso deve essere graduale aprendo il cuore a Gesù, pensando a Maria e a Madre Speranza che ci parla e ci invita alla santità. In Christifideles  laici , Giovanni Paolo II scrive che tutti i fedeli sono chiamati alla pienezza cristiana e alla perfezione.
Anche Luciana B. si chiede “perché dobbiamo diventare santi?” Perché il Signore ci ha voluti e ci chiede di diventarlo. Nella nostra Comunità la santità si esprime nel motto di Madre Speranza “Tutto per amore” e ognuno nella sua vita deve lasciare un segno d’amore, deve aver messo in cassaforte delle perle preziose. La santità è un cammino di perfezione per arrivare in Cielo perché la finalità è vivere in Cielo. Dobbiamo moltiplicare i nostri talenti per presentarli al Signore. E’ la nostra garanzia. E’ oggi che dobbiamo pensare alla nostra morte.
Pina L. crede che il rifiuto della Croce allontana dalla santità ma l’accettazione rende sereni e i nostri figli cresceranno e matureranno nella fede.
Infatti, continua Luciana B., trasformando la malattia in Grazia si riceve serenità, si vive in pienezza . Con la preghiera, il rosario, l’Eucarestia si beve direttamente alla fonte e sebbene le difficoltà cerchino di allontanarci, l’Amore Misericordioso rende più forti e ci si santifica nel quotidiano. Il tempo degli insegnamenti è finito ed ora c’è il tempo della preghiera.
Suor Rifugio ricorda che ci si santifica nell’ordinario, lo straordinario lo fa Dio e noi siamo gli strumenti. Per fare il Santuario le suore hanno lavorato di cucito e fare il Santuario con l’ago ha richiesto fatica e obbedienza. La persecuzione è stata a motivo del Santuario, della scelta del luogo non voluto da Madre Speranza ma da Gesù. Tutto quello che fate per promuovere l’Amore Misericordioso, ha detto Gesù, non va perso.
Purtroppo, interviene Sergio R., non tutti i religiosi che dovrebbero dare maggiore risposta alla loro vocazione, rispondono alla chiamata alla santità ma Luciana B. ricorda che tutti sono peccatori e imperfetti e necessitano di un cammino di perfezione. L’umanità è colma di errori e i religiosi sono maggiormente vessati dal demonio.
Il desiderio di farsi santi, dice Rita R., è il primo passo per quella meta e Dio aiuta perché da soli non riusciamo a intraprenderne il percorso.
Nei tempi di oggi, afferma Suor Rifugio, ci siamo sostituiti a Dio e i ricorsi storici indicano come nel mondo e nella Chiesa si siano infiltrate le tre concupiscenze, avere, piacere e potere che ci tormentano. Sono proprio i Santi con il loro esempio che riportano la Chiesa ai veri valori. Ricordiamo San Benedetto con il suo motto “Ora et labora” e i conventi che come strutture religiose  servono per accogliere, fare ritiri e percorsi spirituali. Madre Speranza ha detto che in tutti gli ambienti deve essere presente il sale della terra.
La mattinata si conclude con la preghiera comunitaria per poi riprendere con la messa e le testimonianze delle Ancelle nel pomeriggio.

Sia lode a Gesù

Franca