Verbale della riunione ALAM1 del 14 febbraio 2021
Alle ore 9.30 si riunisce la riunione del gruppo alam1 di Via Casilina in video-conferenza sulla piattaforma Zoom no-limits di Suor Rifugio.
Sono presenti in presenza presso l’ufficio di Suor Rifugio i seguenti associati: Riccio Sergio e Rita, Marconi Guglielmo e Anna Maria, D’Alfonso Rossana e Suor Rifugio.
Sono collegati in video-conferenza a titolo precauzionale per emergenza Covid Buldini Cateria e Gilberto, Lorrai Tommaso e Bruna, Sanetti Domenico e Olivana, Gulisano Nuccio e Pina, Fusconi Rodolfo e Maria Pia, Botteghi Renzo, Leo Franca, Vittori Maria Teresa, Buldini Luciana, Ruggiero Enzo.
A seguito del ricovero e operazione chirurgica di Barbara nuora di Buldini Gilberto e Caterina, la riunione inizia con l’invocazione alla Spirito Santo e viene detto il Santo Rosario per la guarigione di Barbara.
Tale preghiera fa seguito alla novena e al rosario che alcuni componenti del gruppo Alam1 pregano riuniti sulla piattaforma Google-meet in questi giorni insieme a Gilberto e Caterina chiedendo la guarigione alla Madre Speranza di Barbara.
Si passa alla formazione del nuovo anno 2021 “Gioiosi nella Speranza”: Insieme viene letto la presentazione del nuovo libretto scritta dal Coordinatore Internazionale Federino Antonucci. Si passa alla lettura integrale del primo capitolo “Consolate, consolate il mio popolo….”, leggendo il brano di Isaia 40, 1-5 e poi la catechesi di Papa Francesco del 2016 sulla speranza e uno scritto di Madre speranza tratto da El Pan. Come al solito si legge prima la scheda di lavoro per guidare le riflessioni.
La prima riflessione viene fatta da Rossana partendo dalla sua esperienza di vita con la morte di Sergio. Il Signore la consola e trova consolazione nelle partecipazione quotidiana all’Eucarestia.
Tommaso e Bruna leggono la loro testimonianza di vita di seguito riportata:
GIOIOSI NELLA SPERANZALa mia riflessione di oggi scaturisce dalla testimonianza che abbiamo dato nel giorno della ricorrenza della Beata Speranza.Tre sono i concetti basilari sul quale abbiamo Tommaso ed io riflettuto:
- Dio ci ama in modo instancabile come se non potesse essere felice senza di noi;
- Da tale convinzione scaturisce la nostra SPERANZA ispirata dallo Spirito Santo;
- Annunciare a tutti l’amore di Dio perché quando scopriamo una cosa così bella l’impulso è di divulgare la Bellezza e testimoniare per ricordare il Bene ricevuto e non dimenticarlo mai. Ricordare e ricordare il passaggio miracoloso del Signore nella nostra vita
La testimonianza che ci è stata richiesta è stata spunto per riflettere sulle nostre vite, sul nostro matrimonio, sull’appartenenza alla Famiglia dell’Amore Misericordioso in qualità di Laici.
Abbiamo ripreso in mano il nostro Statuto che è pieno di spunti ed indicazioni utili e il Diario di Madre Speranza in cui ogni volta che lo apriamo scopriamo sempre aspetti splendidi che sempre vanno rinvigoriti e assimilati.
Il titolo di questo nuovo anno 2021 di formazione ALAM , non poteva essere più indicato “GIOIOSI NELLA SPERANZA”. La vita che stiamo vivendo con la Pandemia e con i morti che tutti i giorni continuiamo a contare, ai problemi che viviamo tutti i giorni, sembrano volerci togliere la SPERANZA e quella GIOIA che solo la speranza sa donarci.
Abbiamo riflettuto sull’art. 4 dello Statuto che dice: “I laici, membri dell’Associazione, condividono con la Famiglia religiosa la stessa spiritualità. Tale condivisione li porta a vivere meglio la propria vocazione battesimale e ad annunciare e testimoniare, secondo il modello offertoci da Madre Speranza, il Vangelo dell’Amore e della Misericordia, facendo conoscere Dio come “Padre pieno di bontà che cerca con tutti i mezzi il modo di confortare, aiutare e far felici i suoi figli, e che li segue e li cerca con amore instancabile come se non potesse essere felice senza di loro”.
Il Signore è così: ci ama con questo tipo di amore. Che amore è? E’ pazzo di amore per i suoi figli, come ci diceva Madre Speranza. Il Signore non è felice fino a quando non ci attira a Lui, fino a quando non ci cattura nella sua rete come facevano i cacciatori nel roccolo a Collevalenza.
Se Dio nostro Padre è così, non dovremmo aver paura di nulla, nulla dovrebbe intristirci, dovremmo essere cristiani gioiosi e non cristiani da funerale.
E se ci crediamo veramente in questo come possiamo non annunciare e testimoniare il Vangelo dell’Amore e della Misericordia.
Misericordia è un termine bellissimo che abbiamo tanto approfondito, sviscerato, studiato e cercato di comprendere anche in tutta la nostra formazione, nei convegni, nelle conferenze.
Quando pensiamo al cuore misericordioso di Dio alla sua Misericordia, il nostro pensiero secondo me a troppo presto al Perdono. Spero di non dire una eresia, ma per capire la Misericordia di Dio dobbiamo prima di tutto capire e toccare il suo amore per noi, per tutti nessuno escluso: dico tutti e dico il ricco e il povere; il Santo e il peccatore; il laico credente ed impegnato e l’ergastolano; l’omossessuale e ; l’ebreo e il musulmano; il bianco e il nero; la persona per bene e il senza fissa dimora; il prete pedofilo e il Papa; e chiunque di noi può aggiungere qualsiasi altra persona che gli venga in mente, scendendo nell’abisso più profondo e lì ci siamo anche tutti noi.
Riflettiamo sempre prima di parlare perché con le parole troppe volte giudichiamo gli altri facendo a meno di giudicare noi stessi,
Un amore così mi dà protezione, non soltanto sento vicino a me un Padre Buono che non mi giudica, è un Padre buono che non mi molla, non gira gli occhi da un’altra parte, fino a quando non rimaniamo conquistati dal suo Amore, finchè non ci innamoriamo di Lui.
Questa è la Misericordia di Dio, un amore instancabile, che ci ama sempre, anche quando noi siamo capaci di combinare le peggiori cose possibili, ci ama, prima di tutto ci ama e ci Perdona sempre.
Solo se saremo certi dell’amore di Dio per noi e riconosceremo il passaggio del suo amore nella nostra vita, allora la speranza accompagnerà i nostri giorni anche nelle burrasche della vita.
La speranza è “la virtù teologale per la quale desideriamo il regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull'aiuto della grazia dello Spirito Santo”. CCC 1817
Il cristiano non può non avere Speranza, senza speranza è vivere come se non avessimo un Padre che ci ama e vuole il nostro bene. Per mantenere viva la Speranza dobbiamo alimentare la nostra vita con la Preghiera e con i sacramenti, affinchè lo Spirito Santo sia a Lui a guidarci e a sostenerci.
Il cristiano che non ha Speranza è un cristiano che vive nella disperazione (Bruna)
La speranza cristiana dà gioia non può dare tristezza, quindi la speranza non delude quando l’uomo ha la speranza nel cuore e nella mente se questa viene a mancare l’uomo è disperato ed io ne ho fatto esperienza diretta che ha segnato per sempre la mia vita. I giorni in cui fuggivo dal richiamo del Signore ero come Caino ero un disperato con il cuore indurito come la pietra. Oggi in quel suono delle campane che rifiutavo sento il Signore che mi chiedeva : “Tommaso, dovè Bruna? Dov’è Simone? Dov’è Riccardo? Ed io ho tappato le orecchie, il cuore, la mente, ho bloccato ogni comunicazione per mesi ma il Signore non si è arreso, anzi si è servito di un vecchio uomo per riportarmi sulla giusta strada e non ho continuato a seminare macerie. Da quel giorno pian piano sono rinato spiritualmente e moralmente. Il mio cuore ha ripreso a pulsare. La mancanza di speranza ci accompagna nei momenti scuri e bui della nostra vita. Quando torniamo a sperare ritroviamo il sorriso, la pace e la vita che il Signore ci ha indicato. A volte può esserci qualche inciampo ma con l’amore e la speranza Lui ci aiuta a superare gli ostacoli e nei momenti più decisivi per noi cerchiamo la consolazione e quindi delle risposte da parte del Signore leggendo la Parola di Dio come ci consiglia il nostra santo Padre Francesco, e in quelle pagine trovo la consolazione ai miei problemi e soprattutto la speranza per superare lo scoraggiamento e non cadere più nella disperazione.
Signore mandami il tuo santo Spirito a guarire le ferite, e a perdonarmi come Tu mi hai perdonato. Tommaso legge un pensiero sulla Speranza tratto dal messaggio di Papa Francesco sulla Quaresima(Tommaso).
Enzo dà la sua testimonianza di vita vissuta con le malattie che lo affliggono (pancreatite, Covid e malattie varie). Anche Lui nella disperazione della malattia e dei problemi familiari, quella che può essere considerata per tanti una afflizione (la malattia ed il ricovero in ospedale) è stata per lui invece una grazia in quanto non si è sentito solo nella sofferenza ma confortato dalla presenza della sua famiglia.
Quindi interviene Suor Rifugio che inizia a parlare della Speranza come virtù teologale.
Il Coordinatore sottopone al gruppo di iniziare ogni riunione formativa con la preghiera del santo Rosario anche perché il libretto di formazione è ritenuto scarno.
Interviene Bruna per sottolineare che il libretto innanzitutto non è scarno: contiene la Parola di Dio, le catechesi di Papa Francesco e il pensiero di Madre Speranza per approfondire la spiritualità dell’Amore Misericordioso. Tutti noi siamo chiamati ad approfondire a cercare e leggere altri testi come indicato nella Premessa del libretto di formazione.
Franca Renzo e anche Suor Rifugio pur ritenendo importante la preghiera che già viene svolta con altri momenti (Rosario al martedì, adorazione, santa messa dell’8) ritengono fondamentale dedicare la riunione mensile alla formazione. La decisione viene rimandata su proposta di Renzo.
Roma, 14 febbrario 2021 Il segretario (Tommaso Lorrai)
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